Esiste per tutti un momento in cui la vita si decide. A volte ha i colori del dramma, altre il rombo della gioia, ma nel primo come nel secondo caso quell’istante segna la sterzata capace di farci diventare chi dobbiamo essere. Il momento in cui la vita di Alberto Garlini si decide è una sera di fine millennio, quando a una lettura pubblica incontra Pierluigi Cappello, il poeta delle “parole povere”. Garlini è in un momento complesso della vita – ha una laurea in Giurisprudenza in tasca e la certezza che non sia quella la sua strada – e in Cappello trova un gemello di anima unico. La loro amicizia, fatta di scambi di versi a notte fonda, vino e feste di provincia, segna per entrambi la scoperta che la letteratura, e soprattutto la poesia, è un modo di stare al mondo, di vivere, perfino di respirare. Quella manciata di anni carbonari sono per Garlini anche l’inizio di un’odissea fisica e spirituale in giro per l’Italia, alla ricerca di un equilibrio spezzato, di un’identità letteraria, di una pacificazione a lungo creduta impossibile, tra entusiasmi e cadute. Ma rivisitando i suoi ricordi, Garlini capisce che per quella sofferenza che vent’anni prima gli lacerava la carne oggi prova un’infinita nostalgia, che sofferenza e infelicità furono il suo modo di essere giovane. Perché, se si è in grado di pagare il prezzo di essere ciò che si è, la vita può essere un paradiso, o ciò che più si avvicina al paradiso.
L’appuntamento con Alberto Garlini intorno a “Il canto dell’ippopotamo” (Mondadori) a Una Montagna di Libri è per Domenica 28 Luglio 2019, alle ore 18, presso il Miramonti Majestic Grand Hotel di Cortina d’Ampezzo. Con Francesco Chiamulera e Alessandra Tedesco.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione dei posti consigliata, all’indirizzo info@unamontagnadilibri.it.