mussolini il capobanda

perchè dovremmo vergognarci del fascismo

Incontro con Aldo Cazzullo

Sabato
4 febbraio 2023

Ore 18

Palazzo delle Poste, Sala Cultura

«Cent’anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani di una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio, e la donna che l’aveva messo al mondo». Comincia così il racconto di Aldo Cazzullo su Mussolini. Una figura di cui la maggioranza degli italiani si è fatta un’idea sbagliata: uno statista che fino al ’38 le aveva azzeccate quasi tutte; peccato l’alleanza con Hitler, le leggi razziali, la guerra. Cazzullo ricorda che prima del ’38 Mussolini aveva provocato la morte dei principali oppositori: Matteotti, Gobetti, Gramsci, Amendola, don Minzoni, Carlo e Nello Rosselli. Aveva conquistato il potere con la violenza, fin dal 1922 si era preso la rivincita sulle città che gli avevano resistito, con avversari gettati dalle finestre di San Lorenzo a Roma, o legati ai camion e trascinati nelle vie di Torino. Aveva imposto una cappa di piombo: Tribunale speciale, polizia segreta, confino, tassa sul celibato, esclusione delle donne da molti posti di lavoro. Aveva commesso crimini in Libia, in Etiopia, in Spagna. La guerra non fu un impazzimento del Duce, ma lo sbocco logico del fascismo, che sostiene la sopraffazione di uno Stato sull’altro e di una razza sull’altra. Idee che purtroppo non sono morte con Mussolini. Anche se Cazzullo demolisce un altro luogo comune: non è vero che tutti gli italiani sono stati fascisti. E l’antifascismo dovrebbe essere un valore comune a tutti gli italiani.

Aldo Cazzullo (1966) da oltre trent’anni racconta sui giornali le principali vicende italiane e internazionali. Ora cura la pagina delle Lettere del «Corriere della Sera», di cui è vicedirettore ad personam. Da Mondadori ha pubblicato tra gli altri Viva l’Italia!, La guerra dei nostri nonni, Giuro che non avrò più fame, I ragazzi di via Po, I ragazzi che volevano fare la rivoluzione e Testamento di un anticomunista. Dalla Resistenza al golpe bianco con Edgardo Sogno. I suoi due libri su Dante (A riveder le stelle e Il posto degli uomini) hanno venduto oltre trecentomila copie.

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