Celebre per il seminario clandestino nel quale, durante il governo degli ayatollah, insegnava alle sue migliori allieve dell’Università di Teheran i grandi autori di lingua inglese, Azar Nafisi, oggi cittadina americana, ha fatto del valore inestimabile della letteratura «in una società che sembra concedere tutte le libertà» un proprio stendardo. Nel ricordo di Azar, rientrata in patria proprio nel 1979, l’anno della rivoluzione di Khomeini, la parola che più di frequente ricorreva nelle riflessioni sul nuovo destino che incombeva su di lei era«confisca»: la Repubblica islamica aveva infatti confiscato la storia dell’Iran, la sua cultura e la sua tradizione, e insieme l’identità di ogni individuo. Ma, al di là della vicenda del solo Iran, dove oggi la straordinaria rivolta delle donne e degli uomini liberi sfida il regime, qual è il ruolo anti totalitario della letteratura in un’era in cui il potere politico e religioso va alla guerra contro gli scrittori e la stampa? Qual è il filo che legala realtà, spesso angosciante, del nostro tempo, e il modo in cui affrontiamo nemici e avversari sulla pagina di un romanzo? E soprattutto: come può la letteratura, attraverso il suo scambio libero di idee ed emozioni, contribuire a cambiare in modo decisivo la politica e la società.
Azar Nafisi iraniana di Tehran, ha studiato in Europa e negli Stati Uniti. Rientrata in Iran nel 1979, ha lavorato all’Università di Teheran. Tra il 1981 e il 1987 è stata espulsa per essersi rifiutata di indossare il velo divenuto obbligatorio. Nel 1995, dopo la decisione di ritirarsi dalla vita accademica, ha organizzato a casa propria seminari sulla narrativa anglosassone coinvolgendo sette delle sue migliori studentesse. Dall’esperienza della lettura collettiva di Lolita, di Nabokov, è nato anni dopoil libro di memorie Leggere Lolita a Teheran (2003), un caso letterario tradotto in diciannove paesi. Ha scritto inoltre Quell’altro mondo, La Repubblica dell’Immaginazione, Le cose che non ho detto, tutti editi in Italia da Adelphi. Oggi vive a Washigton e insegna letteratura presso la Johns Hopkins University.
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