Ore 18
Palazzo delle Poste, Sala Cultura
ingresso su prenotazione.
D’improvviso dobbiamo occuparci di Taiwan. L’isola che per tanti anni è stata solo un vago concetto esotico, e poi un’etichetta sui capi di abbigliamento, si trova d’improvviso al centro degli equilibri del mondo. Di ritorno da Taiwan, lo scrittore Giorgio Manganelli appuntava sul suo diario di viaggio: “di Taiwan non sappiamo niente. L’isola è anomala. Molto anomala. Giuridicamente è quanto di più prossimo alla non esistenza e Taipei è la capitale dell’isola che non c’è”. Cinquant’anni dopo, la bandiera di Taiwan la si trova tra le emoticon del nostro cellulare, ma raramente la si può vedere sventolare insieme alle altre nelle sedi delle organizzazioni internazionali. Perché? Che cosa ha consentito all’isoletta che qualche secolo fa era la base dei pirati di Formosa, poi ripetutamente colonia contesa, e infine sede del regime di Chiang Kai-shek, che si opponeva al maoismo continentale, di fiorire come una giovane, vibrante democrazia? Come ha fatto Taiwan a porsi come snodo fondamentale nella produzione dei preziosi chip di cobalto e silicio? E che cosa l’ha proiettata in cima alle classifiche per alternanza al potere, pluralismo, libertà di espressione, diritti umani? Stefano Pelaggi, docente e autore di un fondamentale libro di storia di Taiwan, e Giulia Pompili, che da anni segue per “Il Foglio” e come autrice gli stretti legami con la cultura nipponica e quelli, difficili e tesi, con la vicina Cina, ricostruiscono insieme le basi per capire che cosa attende a Taipei con l’avvicinarsi delle prossime, decisive elezioni del 2024.
Giulia Pompili è giornalista del «Foglio» dal 2010, dove segue soprattutto le notizie dell’Asia orientale, tra Giappone, Cina, le Coree e Taiwan. Dal 2017 è autrice della newsletter «Katane», la prima in italiano sulle vicende asiatiche. Per Mondadori ha pubblicato Sotto lo stesso cielo (2021) e, con Valerio Valentini, Al cuore dell’Italia (2022)
Stefano Pelaggi insegna presso il Dipartimento Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo dell’Università di Roma “La Sapienza”. Negli ultimi anni ha insegnato presso università in Myanmar, Argentina e a Taiwan, dove ha vissuto a lungo. È autore di diversi libri su colonialismo popolare, flussi migratori e nazionalismo. Ricercatore presso il Centro Studi Geopolitica.info e presso il Taiwan Center for International Strategic Studies (TCISS) è autore di L’isola sospesa. Taiwan e gli equilibri del mondo (LUISS University Press)
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