Ore 18
Alexander Girardi Hall
ingresso libero fino ad esaurimento posti.
“Noi italiani non facciamo niente in maniera normale” scriveva già nel 1993 Beppe Severgnini. “Facciamo tutto da italiani, e questo non è necessariamente un difetto”. Anche quando partiamo, ci portiamo dietro le nostre qualità e le nostre squisite leggerezze. Se in Italia ci diamo un contegno, varcata la frontiera viene fuori di tutto: l’incoscienza e la generosità, l’intuito e il pressapochismo, la rustica astuzia che porta al furto sistematico dei bottiglini di shampoo dalle stanze d’albergo. A trent’anni dall’uscita di un libro che raccontò la nuova generazione degli “Italiani con valigia”, Severgnini racconta i suoi viaggi in cinque continenti. Ci accompagna lungo la ferrovia Transiberiana e poi su aerei cinesi, auto americane, taxi sudafricani. Ci guida attraverso ventuno città del mondo, visitate nel corso di quindici anni (da Atlanta a Zagabria, passando per Dublino, Berlino e Pechino). Rientrato in patria, esplora la “repubblica sul Mare”, percorrendo la costa da Trieste a Ventimiglia. Poi, guidato dai lettori, indaga la provincia italiana. Italiani con valigia non è un libro umoristico né una guida turistica. È proprio un libro di viaggio per italiani, come in Italia non se ne scrivono quasi più.
Beppe Severgnini nato a Crema, è editorialista del “Corriere della Sera” dal 1995. Ha creato il forum “Italians” e diretto il settimanale “7”. Opinion writer per “The New York Times” dal 2013, è stato corrispondente in Italia per “The Economist” (1996-2003). È autore di molti bestseller: il primo è Inglesi (1990), i più recenti Italiani si rimane (2018) e Neoitaliani (2020). La testa degli italiani (2005) è stato un New York Times bestseller. Da La vita è un viaggio (2014) ha tratto uno spettacolo teatrale. I suoi libri sono disponibili in BUR.
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