“L’uomo aveva scoperto di avere un’anima”. Le parole di Giancarlo Ligabue, originariamente riferite al periodo della vicenda umana compreso tra il 4000 e il 2000 a.C., valicano i confini dell’antropologia e dell’archeologia e acquistano significati più profondi, che sollecitano nuove domande. Da cosa dipendono, nella Storia, quei rari salti di consapevolezza e di presa di coscienza che fanno progredire l’uomo e lo rendono diverso, come accadde in quel frangente lontano? Se esiste un filo che unisce le prime forme religiosità di luoghi così remoti del mondo, possiamo parlare di una sorta di globalizzazione ante litteram? Sfogliando con lui il catalogo della mostra “Idoli”, riprendiamo con Inti Ligabue, figlio di Giancarlo, il filo di una storia familiare, a una generazione di distanza. I viaggi di un imprenditore umanista, colto e curioso, che portava con sé il figlio in giro per il mondo; i ricordi delle spedizioni archeologiche che rivelavano loro le sfaccettature diverse e plurali delle civiltà umane; ma anche, con un salto dall’infinitamente antico all’infinitamente attuale, l’incontro tra cultura ed economia, la possibilità che i mecenati del Duemila, moderni “capitani coraggiosi” cosmopoliti, possano continuare ad alimentare la sete della conoscenza e del sapere. Per un nuovo viaggio.
L’appuntamento con Inti Ligabue a Una Montagna di Libri è per Martedì 30 Luglio 2019, alle ore 18, presso il Museo Paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina d’Ampezzo. Con Francesco Chiamulera.

Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione dei posti consigliata, all’indirizzo info@unamontagnadilibri.it.