«Mio padre era un uomo giusto più che un eroe. Lui non amava essere chiamato eroe, diceva di aver fatto semplicemente la cosa giusta». A ottant’anni dalle Leggi per la difesa della razza che segnarono l’inizio della persecuzione degli ebrei italiani, Franco Perlasca ricorda il padre Giorgio, che all’epoca del nazismo salvò la vita di migliaia di ebrei ungheresi. E racconta, da figlio, una storia rimasta nascosta, anche alla famiglia, per oltre 30 anni. Giorgio, cresciuto a Maserà, in provincia di Padova, imprenditore con status di diplomatico nei paesi dell’est allo scoppio della guerra, nel 1943, all’armistizio, sentendosi vincolato dal giuramento di fedeltà prestato al Re, rifiuta di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Viene internato, poi fugge e tra la fine del 1944 e il gennaio del 1945, fingendosi Console spagnolo a Budapest, riesce a portare in salvo 5218 ebrei ungheresi. Un Giusto tra le Nazioni la cui intera vicenda persino i familiari non seppero per molti anni: per umiltà, per discrezione, per carattere. A Cortina, riflettiamo sulla ricerca inesauribile della verità storica tra riscritture tardive, eroi semisconosciuti e inaccettabili negazionismi.
L’incontro con Franco Perlasca a Una Montagna di Libri Cortina d’Ampezzo è per Domenica 22 luglio 2018, alle 18, presso il Palazzo delle Poste di Cortina. Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione dei posti consigliata, all’indirizzo info@unamontagnadilibri.it.
