PARISE E LA NEVE

L’intima relazione che legava Goffredo Parise alla neve è riassunta nel suo racconto Accadde a Cortina. Così scriveva Parise: “La bellezza di questa neve è nutrita dal silenzio e dalla luce: una luce fredda e purissima, radente o a picco, senza ombre, dove il blu del cielo si appoggia al candore delle vette e dei manti, e il sole è un disco bianco e rovente come la bocca di un altoforno nell’infinito”. Una Montagna di Libri, la rassegna protagonista della stagione letteraria cortinese, rende omaggio al grande letterato domenica 26 febbraio 2017, alle ore 11, nell’appuntamento che si terrà al Meloncino al Camineto, in Località Rumerlo. A ricordare Parise saranno tanti amici, tra i quali Beppe Càntele Ronzani e Alberto Cotrona, editori di una raffinata edizione dei Sillabari Veneti; Lorenzo Capellini, fotografo e coautore di Veneto barbaro di muschi e nebbie; e Paolo Valerio, direttore del Teatro Stabile di Verona, che leggerà alcuni brani di Parise.
L’incontro. A trent’anni dalla scomparsa, Cortina rivolge un pensiero pieno di devozione al grande scrittore veneto, alla sua poesia limpida e magica, ricordandone la lunga frequentazione tra le Dolomiti in una breve lettura pubblica, ai piedi delle piste, luoghi tanto cari a Parise. “Allora cominciare a sciare, avendo davanti a sé una lunga discesa immacolata dove nessuno è mai passato, soli, contro il sole, aspirando quel profumo quasi impercettibile che il sole estrae dalla neve, un po’ ozono, un po’ di iodio, ascoltando i suoni interni dei propri muscoli, del respiro, dello sguardo e soprattutto il suono della propria energia in espansione, allora, e solo allora e per pochi istanti, si può dire e ripetere e ricordare: “Sì, sono e sono stato veramente felice di vivere”.