Trieste è la città di Maria Teresa, di Miramare, di Sissi, delle regate, dei caffè. Tutto vero. Ma c’è un’altra città: quella di Joyce e di chi come lui trascorreva le notti in locali malfamati, in mezzo alla calca umana giunta per cercare fortuna in una metropoli che fino a poco tempo prima era stata un anonimo villaggio. La racconta Luigi Nacci nel suo ultimo libro. C’era e c’è ancora una Trieste di vicoli, di personaggi al limite tra genio e follia. C’è il Carso, non corpo separato, ma parte integrante della città: labirinto di sassi, boscaglie, doline, foibe, trincee. Ci sono boschi e foreste sterminate, luoghi in cui si è combattuto, ci si è vendicati spietatamente, si sono nascoste prove di stragi feroci, e allo stesso tempo rifugi per vagabondi pacifici, viandanti senza bandiera che non conoscono l’odio. Il selvatico batte alle porte del centro. È una forza selvaggia e liberatoria. Siamo disposti a conoscerla?
“Non più dighe, palazzi di banche, castelli di imperatori. Vorrei dirti di osterie, bordelli, vie in cui gli artisti si sono mischiati a gente di popolo, pellegrini, spettri di soldati senza plotone e finalmente uscire dal centro, spalancare i polmoni in Carso e più in là, nella selva”.
L’appuntamento con Luigi Nacci intorno a “Trieste selvatica” (Laterza) a Una Montagna di Libri è per Lunedì 15 Luglio 2019, alle Ore 18, Museo Paleontologico Rinaldo Zardini di Cortina d’Ampezzo. Con Ennio Rossignoli e Francesco Chiamulera.
Ingresso libero fino a esaurimento posti. Prenotazione dei posti consigliata, all’indirizzo info@unamontagnadilibri.it.